Spesso mi capita di rivedere spezzoni di film che hanno fatto la storia del cinema. Tra questi ce ne sono un paio di Massimo Troisi che, anche a distanza di molti anni, mi strappano un sorriso.
A questo stato di spensieratezza si mescolano, però, sensazioni quali nostalgia, malinconia e tenerezza.
Ci manca Troisi, e ci manca il suo modo umile e schietto di raccontare la vita, senza mai scadere nella volgarità.
Una semplicità espressiva che oggi manca al cinema italiano, e che la gente comune sembra non apprezzare più.
La scena che linko è tratta da "ricomincio da tre", scena in cui Troisi è in preda alla gelosia. Non posso fare a meno di riguardarla più volte, rivedendomi nelle sue insicurezze e nei suoi loop mentali.
Il monologo davanti lo specchio è sublime, ma è il finale dello spezzone a rendere questa scena indimenticabile.
E' grazie ad Alexander Fleming che Troisi uscirà vincitore dai suoi tormenti, e chissà, magari questa tattica un giorno mi tornerà utile :)
